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Il titolo di questo romanzo storico, ambientato nel XV secolo, racchiude un gioco di parole: da un lato si indica la corsa intesa come attività corsara verso i navigli levantini esercitata dall'ordine dei cavalieri di S. Giovanni; dall'altro, si riferisce alla corsa disperata del protagonista, il masnadiere Filippo Corsi, volta all'inseguimento dei pirati moreschi rapitori di Elena, sua moglie. "Corsa a Levante" è un mosaico variegato in cui s'incontrano avventura, romanticismo, amicizia e storia. Uno dei perni è la difficile convivenza tra popoli di diversa cultura e religione, un tema che, nonostante i secoli che ci separano dalle vicende narrate, appare ancor più attuale alla luce della contemporanea contrapposizione ideologica (e non solo) tra oriente ed occidente. Così come allora, quando gli interessi politici, religiosi e economici andavano a braccetto a discapito di popoli liberi e desiderosi di una pace sacrosanta ed universale.